In bici per passione o per professione?
Nella foto la bici del Lattaio fotografata durante la 102esima Fiera di San Majolo a Robecco sul Naviglio
Come sono cambiate le professioni con l'avvento dei nuovi mezzi di trasporto? Come si è sviluppato il mondo artigianale rispetto alla diffusione delle automobili, dei camion o dei furgoni? Lo sappiamo benissimo, ma ciò che ci sfugge è l'evoluzione che la bicicletta ha vissuto in qualità di mezzo professionale.
Procediamo con ordine. È noto che in Italia negli ultimi anni le vendite di biciclette hanno superato quelle auto. Il perché non è del tutto chiaro. Questa propensione all'acquisto, giustificata dalla diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, dall'aumento di benzina e bollo, dalle numerose tasse indirette che gravano sulle auto, è anche figlia della volontà di mantenersi in forma e del miglioramento – molto lento – della rete ciclabile italiana.
Alla base, però, vi è una ragione di praticità che si riallaccia, pur inconsapevolmente, ad un passato prossimo che i canuti lettori ricorderanno facilmente. Si tratta del ritorno della bicicletta quale strumento di lavoro, com'era per tutte quelle professioni che un tempo si svolgevano grazie all'ausilio di un cavallo a pedali. L'arrotino, il lattaio, lo spazzacamino, lo stagnino, ad esempio, sono mestieri scomparsi o che si sono evoluti. Ve lo immaginate il lattaio che gira per le stalle in bicicletta? O l'arrotino, che oggi vediamo con il suo furgone, che lavora con la forza delle gambe azionando la mola collegata ai pedali della bici? E il pennat, ossia colui che raccoglieva le piume d'oca per farne guanciali, che fine ha fatto? Scomparso, e con lui la sua bicicletta.
Per professioni che svaniscono, altre ne nascono. Oggi è facile vedere il vigile o l'ausiliario delle sosta girare su due ruote a caccia di indisciplinati automobilisti. Oppure, specie nelle grandi città, esistono servizi che consegnano a domicilio pizza, hamburger e kebab rapidamente grazie alle pedalate di prestanti giovani. C'è poi chi in giacca e cravatta corre veloce per raggiungere il proprio ufficio, oppure chi fa della bici la sua professione gareggiando nelle competizioni ciclistiche. Senza contare chi si re-inventa guida turistica portando i propri clienti alla scoperta di bellezze da raggiungere spingendo sui pedali. Insomma, cambiano i tempi e le professioni, mutano i telai e i colori delle biciclette ma il fascino del vento che accarezza il viso, la sensazione di benessere e il contatto con la natura non ci hanno ancora abbandonato.