L'impagliatore e le sedie sempre diverse
Vi sarà capitato almeno una volta nella vita di sedervi su una sedia impagliata a casa di una nonna o di un'anziana zia? Forse le ricordate un po' per la ruvidezza e un po' per l'effetto retrò? Oggi queste seggiole sono paragonabili a cimeli, se ne trovano poche e spesso in pessimo stato (anche se i designer le stanno riproponendo con qualche variazione). Eppure c'è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui ad Abbiategrasso se ne producevano in quantità industriale. Erano gli anni '50/'60 e in città il leader assoluto era il Sig. Gallarati il cui laboratorio, situato in viale Sforza, produceva tanto, al punto da caricare vagoni di treni per l'esportazione del manufatto. Una quantità di ordinativi dovuta ad una solida reputazione che l'azienda si era costruita nel tempo grazie e soprattutto alle parrocchie. Molte delle sedie e delle panchine prodotte, infatti, si potevano trovare nelle chiese della zona.
Ma per quale motivo si impagliavano e non si rivestivano in legno? La ragione è molto semplice: i costi. La paglia ha dei costi di gran lunga inferiori al legno e per questo era alla portata di tutti. Certo i più facoltosi avevano nelle sedie imbottite e nei divani in tessuto una valida alternativa per le loro esigenti natiche. Ma il popolo, la gente che lavorava nei campi o nelle industrie, non poteva certo permettersi un tale lusso. Ecco dunque che la paglia risolveva una buona parte dei problemi.
Questo materiale era così diffuso poiché cresce in abbondanza lungo le lanche e i corsi d'acqua del nostro amato Ticino. Il prodotto finito è in realtà ricavato dalla Carice (Lisca in dialetto abbiatense) una pianta che poteva essere raccolta facilmente o acquistata già pronta all'uso. Le fasi di lavorazione risultano piuttosto semplici anche se richiedono un'abile lavoro manuale. Si procede alla raccolta degli steli che andranno puliti e poi essiccati. Infine, raggruppandoli in mazzetti da 20-30, si attorcigliano per formare un cordoncino.
È nell'avvolgimento della corda attorno alla struttura del telaio che risiede l'abilità dell'artigiano, in quanto la seduta in paglia si forma seguendo precisi schemi geometrici. La dote necessaria per questo tipo di lavoro era la pazienza, cosa che risulta strana se rapportata alla frenesia odierna. Un tempo, invece, almeno fino a 40-50 anni fa, l'impagliatore impiegava anche tre ore per completare la seduta di una seggiola. Oggi è diverso, la pazienza è richiesta al cliente. È lui che costruisce la sedia seguendo passo, passo le istruzioni, ovviamente dopo aver vagato nel grande magazzino almeno tre ore.