Veronese d’origine, milanese d’adozione. Andrea Rossi è diplomato come danzatore e coreografo alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, ha studiato alla Statale di Milano Arti dello Spettacolo e vive attualmente a New York, dove fa parte della prestigiosa scuola di danza Merce Cunningham, per cui ha vinto una lusinghiera borsa di studio. Ora sta per debuttare in un teatro di Brooklyn, il Teatro Chez Bushwick, come organizzatore di eventi e alla ricerca di nuovi talenti italiani da portare a New York ed è in procinto di ottenere un Visto Artistico. Alto, bello ed elegante si racconta, fra ricordi, presente e avvenire… Con tanta voglia di lavorare e un sottile filo di follia, che lo rende ancora più carismatico.

 

Cosa significa essere artista? Raccontami la tua storia.
Provengo da una famiglia di artisti, dove un po’ tutti hanno sempre fatto arte come hobby: mio nonno è uno scultore, mia nonna dipinge, mio zio fotografo, mio zio di secondo grado suona il violino. Io volevo essere il primo a farlo come lavoro. Così ho cominciato ad esplorare le mie passioni per capire quale mi attraesse di più. Ho imparato a dipingere, poi mi sono dedicato al fumetto ed ho cominciato a vendere caricature. Nel frattempo ho scoperto il teatro e, appena entrato nella compagnia Teatrale del Liceo Girolamo Fraccastoro, abbiamo vinto il premio Regionale di Vicenza. Poi ho scoperto la Paolo Grassi. "

 

E com'è andata?

"Lì ho frequentato il corso di teatro danza e, anche se continuavo a studiare recitazione a Milano, è nata la passione per la danza e per la coreografia. Ho quindi approfondito la danza classica e poi, dopo essermi Diplomato all’Università Statale degli studi Di Milano con pieni meriti in Scienze dei Beni Culturali, ho comprato un biglietto aereo per volare a New York. Il mio permesso con la scuola di danza moderna di Merce Cunningham doveva durare 6 mesi. Mi sono innamorato della città e dell’Accademia dove avevo appena cominciato a fare lezione e... mi hanno dato una borsa di studio ed esteso il visto per 5 anni.”

 

Un artista completo, insomma. Qual è il tuo prossimo traguardo?
Onestamente ho quasi trent'anni ed il mio corpo è molto stressato ed affaticato dagli anni di danza, pensavo perciò di ritornare a dedicarmi alla coreografia ed al fumetto. Ho anche il progetto di aiutare il teatro Chez Bushwick ad organizzare un Festival a New York di Danza d’Avanguardia e Post-Moderna Italiana. Spero molto che il progetto vada in porto.”

 

So che ti sei occupato di critica e hai collaborato con la testata nazionale Babilonia. Perché hai smesso? Non vorresti riprendere?
La ragione era legata a problemi legati alla rivista ed alla linea editoriale di cui non ero convinto. Non che la critica teatrale non mi interessi, ma sono impegnato in altri progetti in questo momento.”

Capisco, ma torniamo a parlare di teatro e danza. Qual è per te la grande differenza che tra gli Stati Uniti e l’Europa?
Gli Stati Uniti sono fortissimi nella danza moderna, ma hanno un forte gap per la danza post-moderna che si è spostata in Europa. Perciò si possono vedere ancora cose interessanti ed innovative, ma sono molto di nicchia, mentre in Europa artisti Emergenti ed innovativi hanno la possibilità di avere la loro prima in teatri affermati."

 

Cosa pensi della danza post-moderna Americana?
Ci sarà una danza post-post-moderna. L’arte è ciclica. Il moderno nasce negli USA, il post-moderno fa tornare l’arte in Europa, ci deve essere un post-post-modernismo che riporti la danza in America e io sono qui perché penso sia importante esserci ed osservarla quando nascerà.”

 

Berlino sta sperimentando moltissimo sulla danza, è la città dove stare in questo momento. Non credi?
Vero, ma Berlino sta disperdendo molta energia, mentre per la danza a New York puoi trovare una lezione ad ogni ora del giorno ed in parti meno costose della città come a Brooklyn stanno nascendo molti teatri sperimentali.

 

Dopo anni spesi a New York ti senti ancora onorato di essere italiano?
Sì, sono molto felice di essere italiano: ciò mi da una prospettiva tutta mia nel guardare agli Stati Uniti d’America, ma nel frattempo sono molto contento di poter creare la mia arte a New York. Vedi, in Italia è veramente difficile fare gli artisti, poiché la loro bravura non viene riconosciuta o premiata a sufficienza. Qui in America, si danno borse di studio agli artisti di talento e puoi avere dei privati che ti sponsorizzano come artista. Non sarebbe fantastico se questo succedesse ovunque?”

 

Teatro Chez Bushwick - Brooklyn, New York

 

Chi volesse mettersi in contatto con Andrea, lo può contattare alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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