Già dal nome si capisce che Motta non fu solo un piccolo borgo agricolo sul confine della Provincia di Milano in direzione Pavia. Motta fu il feudo di numerose famiglie, tra cui i Visconti di Cislago, che dall'XI sec. si alternarono nel controllo della città. Motta è il nome "nuovo", anticamente era "Campese", che sta ad indicare il rialzo tondeggiante (in dialetto mòta) su cui sorge.


Il paese offre tuttora delle testimonianze del passato:
- Oratorio Sant'Anna: di fattura settecentesca fu edificato sul luogo della cappelletta della Madonna del Gerone, di cui all'interno conserva qualche fregio.
- Villa del Maino: del '700, perpendicolare alla strada, fu progettata dal Maino, feudatario di Motta e Bereguardo, presenta sul retro un grande parco.
- Altre bellezze architettoniche: Villa Buccellati del XVIII sec.; la Chiesa San Giovanni, la Chiesa di San Rocco; l'oratorio San Rocchino; il Palazzo della Contessa Incisa Properzi.



Da sottolineare la presenza dell'Antico Torchio del ‘600, raro in Italia, essendo costruito con un intero rovere sradicato. La sala che lo ospita è stata completamente ristrutturata ed è divenuta sede della pro loco e di un museo permanente. Interessante è poi il Museo dedicato alla poetessa Ada Negri,che proprio a Motta Visconti iniziò la sua attività come maestra elementare ed a cui dedicò il suo primo romanzo “Fatalità”.


Luca Crepaldi

 

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