Perchè il Ticino è inquinato?
C’era una volta il fiume azzurro, che ora di azzurro ha solo il riflesso del cielo. Ma quali sono le cause di queste degrado?
L’inquinamento, in generale, può essere dovuto a due tipi di sorgenti: quelle puntuali, come gli scarichi fognari ed industriali (più facilmente individuabili), e quelle puntiformi, dovute alle diverse attività dell’uomo sul territorio, ad esempio il rilascio eccessivo di nutrienti (azoto, fosforo e potassio) o di composti di sintesi che possono penetrare nella falda o essere trasportati attraverso ruscellamento, arrivando a fiumi e canali. Dato che su queste ultime sorgenti risulta più difficile intervenire, bisognerebbe puntare, per lo meno, sull’eliminazione degli scarichi nel fiume, che causano di fenomeni di eutrofizzazione (l'eccessiva crescita delle alghe) e di deterioramento dell’acqua.
Ogni corpo idrico ha una propria capacità auto depurativa, che si concretizza attraverso processi meccanici (movimentazione del fondo, flussi della corrente) e processi biologici (svolti da microrganismi e piante acquatiche), ma, una volta superata la capacità del fiume, si creano mutamenti all’interno dei vari comparti. Questo è il caso del Ticino, teatro dei fenomeni citati.
In particolare, nel tratto di fiume che delimita il territorio di Abbiategrasso, si rilevano gli scarichi più impattanti. Lo scaricatore Magentino e la roggia Cerana immettono senza sosta nel Ticino tensioattivi e acque reflue, così come succede per il Canale Scolmatore del Nord-Ovest in caso di piogge. E’ proprio da qui che incomincia il degrado più consistente del corso d’acqua che si estende fino alla confluenza con il fiume Po’. Forse, sarebbe l’ora di agire prima che il fiume muoia. incrementarndo i controlli prima che sia troppo tardi.