Situato nel centro storico, il Palazzo Comunale di Abbiategrasso è uno dei più eleganti della città: formato a seguito di numerosi interventi nel corso dei secoli, in particolare nel '600, assume la fisionomia attuale dopo l'intervento del celebre architetto milanese Francesco Croce, nel '700.
Pur inserendosi lungo un prospetto viario curvilineo, l'architetto ha concepito una facciata rigorosamente dritta, nella più raffinata ed aggiornata cultura rococò: le linee curve che mancano nella facciata sono presenti invece nelle decorazioni inserite in un contesto di ferma razionalità: si vedano quelle del balconcino centrale, con i consueti richiami all'architettura del Borromini: linee spezzate, riccioli e volute che incorniciano l'elegante stemma cittadino. Stessa tipologia decorativa nella porta principale al piano terra, sormontata dal tondo con la scritta “Abbiatensium Regiminis Sedes”, relativa alla funzione del Palazzo. Gli archi del portico, leggermente rientranti, e i delicati balconcini al secondo piano in ferro battuto completano l'apparato decorativo; in sintesi, anche in questa opera del Croce troviamo il decoro ricco ma finalizzato ad enfatizzare elementi di spicco dell'edificio, come l'ingresso e il balcone principale, tutto all'interno di una razionalità compositiva che ha ormai del tutto superate le esuberanze del barocco.
Un discorso a parte merita la Torre del Comune: è certamente più antica della facciata, probabilmente si tratta di un rifacimento seicentesco di una più antica torre medievale; la rigorosa semplicità conferma la data d'esecuzione, 1623, incisa all'interno.
Per la costruzione della torre abbiatense si è tenuta presente probabilmente quella del Palazzo Stampa di Soncino a Milano, di qualche decennio precedente, poiché i rettangoli nell'intonaco che circondano le aperture e, soprattutto, la serliana (finestra con parte centrale ad arco e laterali piatte) sono elementi tipici dell'architettura del secolo precedente: una situazione abbastanza frequente in area milanese in questi anni, come si può notare anche nelle opere dell'architetto Richini, che potrebbe essere intervenuto nei restauri seicenteschi del Palazzo.
All'interno della Torre è custodita la campana del Comune, fusa nel 1716 e detta “la Santa Rosa”, perché dedicata alla protettrice di Abbiategrasso il cui culto era qui diffuso già nel 1674, solo tre anni dopo la canonizzazione.
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- A. PALESTRA, Storia di Abbiategrasso, Milano, 1956
- E. BIANCHI, S. BUGANZA, Itinerari di Milano e Provincia. Il Seicento e il Settecento, Milano, 1999
- Foto di Domenico Iacaruso