La farnia
La Farnia (Quercus robur) è, tra le diverse specie di querce che si possono trovare nei nostri boschi, quella più diffusa.
Questa pianta è molto longeva, può infatti raggiungere i 1000 anni di età arrivando a toccare un'altezza massima di circa 50 metri; di norma possiede una chioma maestosa e tondeggiante anche se il suo portamento, come per tutte le piante, può essere più slanciato qualora si trovi in un bosco, per permetterle una miglior intercettazione della luce.
Le foglie di questa specie presentano un picciolo (di attacco al ramo) molto ridotto, hanno un margine lobato e dimensioni che possono variare dai 7 ai 14 centimetri con una pagina superiore di colore verde acceso ed una inferiore molto più opaca. Tutte le foglie vengo perse nel periodo autunnale - per tale motivo la farnia è definito un albero a foglie decidue – per poi ricomparire nel mese di maggio insieme ai fiori.
I fiori femminili risultano essere posizionati su un lungo peduncolo in numero variabile da uno a tre, quelli maschili sono amenti penduli (ovvero infiorescenze a grappolo generalmente pensili) di colore inizialmente tendente al verde chiaro che diviene successivamente giallo. La conformazione di tali infiorescenze comporta quindi un’impollinazione di tipo anemofila (il polline viene trasportato dal vento). La Farnia viene definita monoica poiché porta su di se fiori maschili e femminili.
I frutti, ovvero le ghiande, vengono generati su lunghi peduncoli e si presentano singoli o a gruppi di massimo quattro unità. Hanno una forma ovale molto allungata, con quarto superiore ricoperto da una cupola rigida di colore più chiaro rispetto al resto del frutto, e raggiungono dimensioni massime di quattro centimetri. Il loro colore è di norma verde, nel primo periodo, per poi divenire marrone con l’avanzare della maturazione. I frutti sono molto graditi da suini, cinghiali e ghiandaie.