Può una terribile epidemia esplosa tra il 1500 e 1600 lasciare strascichi fino ai giorni nostri? Sì se si tratta di peste! Chiariamo, nessun rischio di contagio o di incubazione del virus è pervenuta agli ospedali della zona, ma alcuni segni del suo passaggio nel nostro territorio sono tutt'ora evidenti. Come sappiamo, grazie soprattutto al Manzoni, il nord Italia fu flagellato da un'epidemia di peste diffusasi alla fine del XVI sec (una intorno al 1576 e l'altra, quella dei Promessi Sposi, verso il 1630). Anche Corbetta fu colpita. La prova sta nella Chiesa di San Sebastiano.
Il luogo di culto, edificato nel 1600, sorse proprio allo scopo di ricordare la suddetta pestilenza. Era il 1609 quando il prevosto Orsini Spadense di Urbino benedì la prima pietra in una cerimonia ufficiale che vide la presenza del conte Carlo Borri, elemento di spicco della nobiltà corbettese. Nacque così una chiesa dagli spazi ridotti, il cui interno, sviluppato su una sola navata, è interamente decorato con affreschi che richiamano passi importanti della vita di San Sebastiano.
Un edificio semplice ed elegante come dichiarato dal Cardinale Pozzobonelli in visita a Corbetta nel 1760 che descrive il luogo di culto come "abbastanza elegante nelle forme, affrescato con stile per niente rozzo". Come a dire, non è una chiesa che scatenerà in voi la sindrome di Stendhal, ma l'ennesimo spunto per una visita ai tanti monumenti di Corbetta.
Chiesa di San Sebastiano
- Via San Sebastiano 26 - 20011 Corbetta MI