La chiesa prepositurale di Rosate affonda le proprie radici all'istituzione della pieve locale nel X secolo, con la costruzione di un primo tempio sacro di stile romanico a partire dal 1059.
L'antichità della struttura è dimostrata dalla presenza di un battistero (da cui il termine di chiesa battesimale concesso a tutte le capopievi) di forma esagonale che già viene rilevata in una planimetria dell'edificio del 1573 e che era sicuramente più antica.
Dopo diverse mutazioni, la chiesa venne ricostruita nelle forme attuali a partire dal 1836. Già dal 1803 erano ad ogni modo stati intrapresi dei primi lavori: su iniziativa del prevosto Giandomenico Rognoni e col contributo popolare, il campanile della chiesa prepositurale era stato rialzato. Il primo progetto per la costruzione della chiesa venne preso in considerazione nel 1827 e venne affidato a Luigi Cagnola, celebre architetto dell'Arco della Pace di Milano, il quale però presentò un progetto giudicato eccessivamente monumentale e dispendioso e per questo si ripiegò su un progetto più modesto presentato alla commissione incaricata dall'architetto Annibale Ratti che mirava a recuperare il campanile e alcune parti del presbiterio già esistenti in loco. La cifra necessaria a realizzare il nuovo progetto viene reperita tramite un mutuo contratto col Pio Istituto Elemosiniere di Pavia, oltre ad accettare un prestito del facoltoso rosatese Mario Corsi ed a vendere la chiesa di San Salvatore a Bettola e quella di San Martino di Rosate, concedendo però alla parrocchia di continuare ad officiare le messe in quest'ultima sino a quando non fosse stata completata la fabbrica della nuova chiesa.
Sul campanile della chiesa prepositurale troviamo un concerto di 8 campane in Sib2 fuse dalla Fonderia Barigozzi di Milano nel 1888; la sesta campana venne rifusa nel 1952 dalla Fonderia Luigi Ottolina di Seregno. Sul campanile è inoltre stata recuperata e ripristinata la vecchia tastiera per il suono "a festa" delle campane.
Fonte: Wikipedia