drusillaUna novità assoluta per Abbiategrasso: un mercatino dell'usato chic che propone grandi firme, oggetti d'epoca, accessori vintage dal passato glorioso a prezzi davvero accessibili a tutti. È la neonata sfida della vulcanica Silvia Invernizzi, che mi accoglie sorridente fra texture, colori e forme che fanno rivivere storie, ricordi e che sembrano parlarti non appena le sfiori. Inizio a chiacchierare di moda, eleganza, tendenze, evoluzione del concetto di vintage e, naturalmente, senso del bello.

 

Che cos'è il vintage?

 


"La parola vintage – per molti ancora sconosciuta – è tecnicamente un vocabolo legato al mondo dell'enologia e sta ad indicare quei vini d'annata particolarmente pregiati e costosi. Da qualche tempo, questo termine è stato adottato anche nel mondo degli oggetti d'epoca per caratterizzare quegli oggetti, capi d'abbigliamento, accessori, bijoux, mobili prodotti con materiali di eccellenza e che hanno, a loro modo, segnato culturalmente il costume e la società a loro contemporanea, tanto da essere ancora oggi considerati preziosi ed inimitabili. Si tratta di pezzi prodotti principalmente tra il 1920 ed il 1980. La cultura vintage è, quindi, una forma di pensiero estendibile a qualsiasi ambito culturale e che denota spirito d'osservazione, passione, considerazione per le proprie radici e grande rispetto per l'ambiente. Essere vintage, quindi, è uno stile di vita eco friendly"

 

 

Il tuo concetto di eleganza?

 


"Per me l'eleganza è un modo di vivere che trascende il mero gusto nel vestirsi. Una persona elegante, intendo, lo è anche nuda, mentre si muove, quando parla o in qualsiasi momento ci sia l'occasione di coniugare la propria espressività con il senso della misura. L'eleganza sta nel coniugare il senso dell'armonia e dell'adeguatezza con la propria libertà creativa. La mia attuale icona di eleganza è Drusilla Foer (in foto): una bellezza raffinata, attuale e senza età"

 

 

I nuovi trend della moda? Che cosa riemergerà dal passato più o meno recente?

 


"Il 2018 sarà l'anno dei tessuti e tagli tipici degli anni '80: paillettes, optical, balze, pantaloni a vita alta e spalle leggermente imbottite domineranno le scene di questo imminente inverno e sicuramente della prossima primavera/estate"

 

 

Quando il giusto abito contribuisce a rallegrare un momento della vita?

 


"Un capo d'abbigliamento dovrebbe sempre metterti di buon umore, farti sentire a tuo agio ed esprimere una parte di te. E soprattutto non prendere mai la prevalenza sull'insieme. Ognuno di noi ha indossato l'abito giusto nel momento giusto ed è stato quando ha saputo essere se stesso a prescindere dall'involucro"

 

 

Cosa ti aspetti dal tuo neonato negozio?

 


"Le Cose Dimenticate è, come dice l'insegna, un vintage market & culture e mi aspetto che chi vi entra anche solo per curiosare ne esca in qualche modo arricchito culturalmente. L'idea è nata con due diversi obiettivi: quello di creare un mercatino dell'usato privilegiando la qualità e la valenza culturale effettiva della merce esposta e dando l'occasione a tutti – non solo agli amanti del genere – di avere un luogo del cuore dove condividere gli effetti della memoria in circolo, il mio modo di definire tutto l'insieme di significati racchiusi in oggetti che sono già appartenuti a qualcuno e che recano, quindi, con loro una storia speciale. Sono la prima ad essere consapevole del fatto che per Abbiategrasso questa sia una vera e propria sfida, ma io ci credo moltissimo"

 

 

Se avessi una bacchetta magica quale capo di abbigliamento di un personaggio famoso vorresti? E perché?

 


"Io adoro Christian Dior, Givenchy, Schiaparelli, Pierre Cardin, Nina Ricci e l'alta moda parisienne del ventennio che va dal 1945 al 1965. Stilisti che hanno vestito le icone internazionali di quegli anni con abiti-capolavoro, perfetti in ogni singolo dettaglio. Ma se avessi la bacchetta magica, vorrei la tuta gialla di Uma Turman in Kill Bill, la quintessenza della cultura vintage in un solo capo di abbigliamento"

 

 

 

 

 

icona vesLe cose dimenticate

 

 

  • Viale A. Manzoni 26D
  • Telefono: 333 327 4220
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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