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L’ontano nero (Alnus glutinosa) è una specie endemica del nostro territorio appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Forma boschi puri o misti (in associazione con altre essenze arboree) e predilige zone paludose e acquitrinose, spesso lo si ritrova nella fascia riparia di fiumi a canali. Per questa sua tendenza a colonizzare zone con umidità molto elevata, viene definita una specie igrofila. Di norma questa pianta si presenta con una corteccia di colore bruno scuro tendente al nero e può raggiungere i 20 metri di altezza, anche se l’altezza media varia dagli otto ai dieci metri.
Le foglie sono caduche (vengono perse in autunno), sono attaccate al ramo per mezzo di un picciolo e presentano nervature abbastanza evidenti, la pagina inferiore è di norma ricoperta da una superficie di sostanza viscosa. La loro forma è molto tondeggiante con un margine dentellato.
I fiori a sessi separati sono portati sulla stessa pianta, perciò l’ontano è definito una pianta monoica. Le infiorescenze femminili, portate su lunghi peduncoli in numero variabile da tre a sei, si presentano come delle pigne in miniatura, inizialmente di colore verde per poi diventare di colore bruno a fine maturazione. I fiori maschili sono penduli e cilindrici, singoli o in gruppi di massimo sei elementi, di colore verde-giallo e possono avere una lunghezza massima di sei centimetri. La fioritura avviene nel tardo inverno, in particolare nei mesi di febbraio-marzo.
I frutti derivano dalle infiorescenze femminili, perciò hanno la stessa forma, e possono rimanere attaccate alla pianta per lungo tempo.
Gli usi più diffusi riguardano la fitoremediation (per il recupero di siti contaminati), il rimboschimento (è usato come specie pionieristica per favorire la diffusione di specie nobili) e la liuteria elettrica (in particolare era utilizzato dalla Fender per la produzione di corpi per chitarre).