ziggyI profumi ed i colori della primavera mi hanno spinto a recensire, in anteprima, in nuovo cd del figlio più famoso del compianto Bob Marley, Ziggy, in uscita il 15 aprile prossimo con il suo colorato Fly Rasta. Ziggy, che passa ormai la maggior parte del suo tempo dividendosi tra Miami e la Giamaica contornato da fratelli e parenti, dopo diversi sconfinamenti nel pop-reggae, sembra essere tornato alla sue radici più rasta e più tradizionali.

 



"Negli ultimi tempi non ho parlato molto rasta, è molto comune farlo per persone della mia cultura ed estrazione sociale, rasta quello rasta questo, ma è pur sempre qualcosa che è dentro di me, che fa parte del mio mondo ed è giunto il momento di risollevare questa bandiera e farla sventolare e celebrare una filosofia"

 

 

Queste sono le parole che ha espressamente usato per presentare il suo nuovo album, precise al punto da far individuare una svolta musicale, e forse non solo, nella sua vita di musicista e di uomo.



In quella filosofia rivendicata da Ziggy e dai rasta c'è certamente la celebrazione e la libertà della cannabis, e questo va ben tenuto presente anche nell'ascolto di questo cd, senza pensare o temere che rappresenti un paradosso. Venendo all'aspetto artistico di Fly Rasta è importante sottolineare che tra i musicisti sono presenti alcuni elementi dei vecchi Melody Makers ed anche due sorelle di Ziggy, Cedella e Sharon Marley. Fin dal brano di apertura si capisce quale sia il filo conduttore ben anticipato dalle precedenti parole, ritmo e colore, un mix capace di creare veri fili lucenti, un vero sunshine che avvolgere l’intero lavoro.  Ci sono brani spogli come So Many Rising, dove bonghi e chitarre acustiche sanno portare agli archetipi del Reggae, alla Madre Terra. Altri come Fly Rasta o I Don’t Wanna Live On Mars che sono lo spirito puro della Rasta-Music con ritmi di batteria precisi e taglienti come un'onda dei caraibi che sferza il viso, e riff di chitarra funked-out.


Ancora un bellissimo dinoccolante pezzo come Lighthouse, una quasi folk-song con piano e chitarre avvolto dalle voci di tutta la Marley-family presente. Insomma un cd che invoglia e avvicina al viaggio, al sogno seppur nei termini dell’impegno della tradizione e dei valori Rasta. Incorporando elementi di rock, funk, soul, Ziggy ha spinto i confini del reggae un poco più in là, ed ha tracciato un percorso per il futuro di questa musica. Ziggy può essere soddisfatto del suo nuovo impegno e, secondo me, Fly Rasta sarà un successo, perchè è una celebrazione gioiosa della vita, invita la gente a stare assieme ed a rispettarsi e ad avere cura della Madre Terra del nostro mondo e delle diverse visioni.


Nulla di più, ma per riprendere un vecchio ma sempre caro slogan solo: Peace and Love.

 

 

 

 

 

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