domenico finiguerraIl Sindaco di Cassinetta, Domenico Finiguerra, risponde alle domande di ParCoNaviglio. Niente polemica politica, ma una chiara e dettagliata ricostruzione della coraggiosa scelta di rinunciare, nel territorio comunale, a nuove costruzioni.

 

Caro sindaco,
trascorsi 9 anni la politica dell’anti-espansione è ormai consolidata nel comune di Cassinetta di Lugagnano; crede che questo modus operandi possa sopravvivere alla conclusione del suo mandato?

Mi auguro di si e comunque la lista civica Per Cassinetta che ha governato negli ultimi dieci anni si proporrà sicuramente di proseguire con la medesima politica di tutela del territorio e di preservazione per le prossime generazioni.

La preservazione del territorio contro la fagocitante avanzata del cemento è, a suo avviso, realizzabile in contesti diversi da quello di un piccolo comune?
Io penso che fermare l'avanzata del cemento sia un obbligo, più che una scelta, per tutti i comuni e per tutti i sindaci, che avendo giurato sulla Costituzione si sono impegnati a rispettare anche l'art. 9, comma 2: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Quanto alle dimensioni, credo, al contrario, che in un comune più grande ci siano molte più risorse da poter impiegare per poter fare a meno della svendita del territorio e più in generale dei beni comuni.

Sopravvivere senza oneri di urbanizzazione sarebbe difficile per qualunque Amministrazione. Qual è il vostro segreto? Avete dovuto compiere tagli importanti nei servizi offerti alla cittadinanza?
Innanzitutto, la nostra amministrazione non ha tagliato alcun servizio, ma al contrario ha aumentato l'offerta potenziando servizi esistenti e introducendone di nuovi. Inoltre, nel 2002, abbiamo dovuto porre rimedio al fatto che l'urbanizzazione pianificata e verificatasi negli anni precedenti non era stata accompagnata dalla realizzazione delle necessarie infrastrutture e dei necessari servizi: ad esempio siamo stati costretti ad adeguare l'intero sistema fognario (con un impegno di spesa di oltre 1,5 milioni di euro) nonché a costruire una nuova scuola dell'infanzia (oltre 1 milione di euro). Preciso che quest'ultimo impegno economico soddisfa le esigenze anche di molte famiglie Abbiatensi che non avendo trovato posto per i loro figli nelle scuole del Comune di Abbiategrasso sono state costrette a utilizzare la scuola di Cassinetta di Lugagnano.
Il nostro segreto? Sobrietà, austerità e fantasia... Non abbiamo addetti stampa, portavoce e consulenti. Non abbiamo autisti... e la nostra auto blu è una panda verde. Non sprechiamo le poche risorse che abbiamo e siamo sempre alla ricerca di fondi. Anche qui vorrei portare un esempio: il nostro Parco Comunale sarà completamente rimesso a nuovo ed ampliato e oltre 70 mila euro sono stati ottenuti vincendo un bando grazie proprio al fatto che la nostra amministrazione ha una particolare sensibilità per l'ambiente, il paesaggio e la cultura. E poi, la fantasia. Da circa tre anni incassiamo diverse decine di migliaia di euro grazie ai nostri Matrimoni. (allego un link http://domenicofiniguerra.it/?page_id=470) Quest'anno parte dell'incasso è stato finalizzato ad un fondo di solidarietà per i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità e per borse lavoro a favore di persone in difficoltà.

Dal Giappone, al Salento il Comune di Cassinetta fa parlare di sé attraverso le scelte coraggiose della propria amministrazione. Insomma, la politica anti-cemento non porta soldi nelle casse comunali ma visibilità. Ritiene la crescita turistica d’importanza cruciale per Cassinetta?
Per il nostro territorio, che per i suoi pregi ambientali e paesaggistici ha una elevata potenzialità attrattiva, Il turismo potrebbe sicuramente essere un settore economico da sviluppare. Soprattutto se legato ad un idea “slow” delle nostre città, che porti alla valorizzazione delle piccole realtà commerciali e artigianali, gravemente minacciate dal peso della grande distribuzione, nonché alla rivitalizzazione dei nostri centri storici 365 giorni all'anno, che non devono svuotarsi di residenti (emigranti in anonime periferie) con conseguente abbandono al degrado.

L’industria e l’agricoltura sono sempre stati settori trainanti per la nostra zona. Ora, con l’emergere dei paesi in via di sviluppo, stiamo assistendo ad un mutamento produttivo. Può il turismo dare nuova linfa all’economia dell’intera zona?
La nostra zona, come l'intero paese Italia, deve puntare sulla sua identità, sui suoi prodotti agricoli e artigianali tipici e di eccellenza, sulle sue bellezze. L'industria e l'agricoltura devono comunque sapersi trasformare ed essere in grado di adattarsi ai nuovi scenari. Dobbiamo puntare a mantenere alta qualità dei nostri prodotti e dobbiamo anche riconvertire l'agricoltura, investendo maggiormente nel biologico, nella coltivazione di prodotti ortofrutticoli che possano soddisfare le esigenze del numero sempre crescente di cittadini che preferiscono la filiera corta alla grande distribuzione. La nostra agricoltura, insomma, deve saper cambiare e differenziare i propri prodotti, anche recuperando le vecchie colture ed emancipandosi dalla monocoltura intensiva. È un processo faticoso e lungo, che necessiterebbe anche di una nuova riforma agraria.

Quali sono gli elementi di pregio che possono attrarre i flussi turistici?
Sono sotto i nostri stessi occhi. Le nostre vie d'acqua, di nuovo navigabili; le nostre ville e le nostre cascine; il nostro Parco del Ticino, che è stato tenacemente voluto da decine di migliaia di cittadini negli anni '70. Viviamo in un Parco dichiarato dall’UNESCO riserva della biosfera. Un marchio di qualità che è interesse di tutti mantenere attraverso la preservazione di un meraviglioso ecosistema per la tutela della nostra salute, della nostra qualità di vita e per lo sviluppo della nostra economia.

Conosce il nostro portale? Strumenti come ParCoNaviglio sono efficaci nella tutela e nello sviluppo turistico di un territorio?
Lo conosco e lo visito. Lo seguo anche sul socialnetwork Facebook. Credo sia un ottimo strumento, perché permette di fare rete. Oggigiorno le grandi imprese sono chiamate a rispondere delle proprie azioni sul mercato.

La scelta dei consumatori ricade sempre più spesso su quelle aziende che integrano la responsabilità sociale nei loro processi produttivi e che guardano al futuro. Crede che questo valga anche per la politica, oppure vengono premiate le scelte “facili”? Non c’è un disperato bisogno di scelte politiche coraggiose e lungimiranti, anche se talvolta impopolari?
Sono completamente d'accordo. Serve la politica con la P maiuscola, quella che non guarda solo al consenso ma che è in grado di fare ciò che serve veramente. Talvolta le scelte possono sembrare impopolari ma, se informati correttamente, i cittadini sanno decidere tra scelte che guardano al futuro e scelte dal respiro corto. Anche nel nostro territorio serve una visione nuova, che sappia disegnare un altro Est Ticino rispetto a quello improvvisato seguendo un modello, ormai decotto, fatto solo di cemento e finanza speculativa.

Si sente di dare un consiglio ai comuni limitrofi che hanno caratteristiche demografiche e urbanistiche simili a quelle di Cassinetta?
Certo! Copiate! Lo diciamo da anni, insieme ad altri Comuni dell'Associazione Comuni Virtuosi. Le buone pratiche possono essere copiate. Non c'è copyright.

In che modo i giovani possono inserirsi in questo processo di cambiamento?
I giovani non devono inserirsi in questo cambiamento! I giovani devono essere questo cambiamento. Devono prendere tra le loro mani il proprio destino.

 

Si rigrazia il Sindaco Domenico Finiguerra per la disponibilità dimostrata.
 

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